Un anno nella vita di un orso della luna

24 gennaio 2014

Sofie Meilvang, Bear Manager, Animals Asia China

Sofie Meilvang, Bear Manager al centro di recupero orsi di Animals Asia in Cina, condivide con noi pensieri ed esperienze personali sulla maniera in cui gli orsi vengono condizionati dai cambiamenti climatici.

In gennaio, mese che a Chengdu è freddo e grigio, molti orsi iniziano a dormire più a lungo. Non tutti attivano la “messa in sicurezza invernale” (MSI), espressione ironica che utilizziamo per gli esemplari che si chiudono nei rifugi durante l’inverno.

Diciamo che dipende, varia da individuo a individuo e di anno in anno. Anche i segni della MSI cambiano.

Qualche orso inizia svegliandosi tardi la mattina, il loro appetito diminuisce e non rispondono bene ai richiami che precedono il ritorno nella tana, dormendo nei recinti. Alcuni cominciano a costruire il nido e talvolta possono sembrare un po’ assenti e confusi. Può essere difficile spostarli da un rifugio all’altro oppure pesarli, visto che improvvisamente si scordano la ragione per cui vengono trasportati da una parte all’altra o perché sono in una gabbia per la pesa. Spesso se ne stanno seduti lì e ci vuole molto tempo prima che si spostino.

Certi orsi rispondono alle mutate condizioni climatiche con comportamenti stereotipati o vanno avanti e indietro per il recinto quando sono pronti per il MSI.

Sleepy bears at Animals Asia's sanctuary

Altri non mostrano segni di preparazione al letargo, ma di punto in bianco cominciano a dormire nei rifugi. Perciò, l’intero team di Animals Asia deve tenere gli occhi bene aperti su quegli orsi che attivano la “messa in sicurezza”. Se un orso va in letargo nel recinto, significa che non possiamo entrare per pulire o sistemare gli arricchimenti ambientali per tutti gli altri esemplari.

Quando un orso va in letargo, viene chiuso dentro il recinto e gli viene dato un sacco di roba per tenerlo al caldo, per esempio paglia, teli di iuta o foglie secche, in modo che possa costruire un confortevole nido nella cuccia. Gli orsi non ricevono alcun arricchimento ambientale in questa fase, anche se viene loro somministrato almeno un pasto al giorno. Qualcuno esce fuori dalla tana per rifocillarsi due volte al dì mentre altri si fanno vedere molto raramente, e mangiano il minimo indispensabile per mesi.

Alcuni in inverno formano coppie che diventano inseparabili. Condividono la stessa cuccia e si scaldano a vicenda. Spesso, quando escono dal letargo si separano e ritornano nuovamente a formare una coppia al sopraggiungere dei primi freddi.   

Non appena si avvicina la primavera, gli orsi lentamente diventano più attivi. A questo punto c’è chi avrà attivato la modalità “messa in sicurezza invernale” anche per sei mesi, mentre qualche altro avrà dormito nella tana solo per alcune settimana. Altri ancora, invece, durante il periodo invernale non dormono affatto più che negli altri mesi.

Quando gli orsi che vivono allo stato brado si svegliano dal letargo non trovano ancora molto cibo da mangiare. Il loro appetito riflette esattamente questa condizione.

Allorché gli orsi nella nostra riserva naturale si svegliano e abbandonano la modalità MSI, non sono particolarmente affamati, ma la situazione è destinata a cambiare progressivamente nei mesi seguenti.

Quando arriva l’estate a Chengdu, gli orsi ritornano ad essere decisamente più dinamici. Trascorreranno i giorni arrampicandosi sugli alberi, mangiando foglie e rinfrescandosi nelle piscine in pietra. In questo momento dell’anno questi animali entrano in una fase che definiamo della “doppia chiamata”. Due volte al giorno gli orsi vengono richiamati nelle tane, così che il nostro team può sistemare in giro gli arricchimenti ambientali. Durante i mesi invernali, invece, li richiamiamo una volta solamente. La “doppia chiamata” viene utilizzata per inibire i comportamenti stereotipati di molti orsi, visto che questo sistema li tiene occupati per più tempo.

Come la stagione estiva volge al termine, e l’autunno di avvicina, l’appetito s’impenna. Gli orsi hanno bisogno di molto più cibo e noi di frequente aumentiamo la dose progressivamente, di settimana in settimana. In particolare hanno voglia di cibo per cani, il quale apporta le proteine e i grassi di cui hanno bisogno per fronteggiare i lunghi mesi invernali. In questo periodo dell’anno dobbiamo seguire gli orsi attentamente.

Se non ricevono abbastanza cibo, potrebbero diventare aggressivi con gli altri membri del gruppo. Occorre dunque trovare un equilibrio: da un lato bisogna essere sicuri che ricevano sufficiente cibo, dall’altro che non ingrassino troppo, aspetto questo che potrebbe causare loro problemi di mobilità.

Nel corso dell’autunno cominciamo a nutrirli con più noci, per esempio arachidi e castagne, esattamente ciò che mangerebbero in questo periodo dell’anno se vivessero liberi in natura. Le noci, somministrate come parte del programma di arricchimento ambientale, vengono sparpagliate e nascoste in giro per il recinto, in modo da stimolare i loro sensi e indurli a foraggiare.

A dicembre l’appetito degli orsi inizia a decrescere nuovamente e i primi orsi saranno pronti a entrare in modalità MSI. Spesso vedremo loro diventare improvvisamente inappetenti, giusto in prossimità dell’inizio dell’anno, e da questo momento riparte l’intero ciclo.

Sleeping bear at Animals Asia's Chengdu Sanctuary

 

 

 

 

 

 


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