Gli attivisti per i diritti animali uniti contro le corse dei cani

19 febbraio 2014

I rappresentanti delle organizzazioni protezionistiche si sono uniti per fare luce sulla crudeltà delle corse dei cani, appoggiando una campagna per prevenire lo sviluppo di questa terribile pratica in Asia, che coinvolge soprattutto i levrieri.

La conferenza promossa da Asia for Animals - coalizione della quale fa parte Animals Asia -  ha riunito 175 organizzazioni protezionistiche. Il simposio si è tenuto a Singapore dal 13 al 17 gennaio e ha visto l’accordo unanime nella lotta alle corse dei levrieri in Asia.

In Vietnam questa pratica si svolge dal 2001 nel Lam Don Stadium, sulla costa meridionale della provincia di Vung Tau. Si ritiene che la struttura accolga oltre 800 cani importati dall’Australia e qui allevati.

Mentre il paese ha pubblicamente condannato le scommesse, giudicandole “demoniache”, le corse dei cani rappresentano un’eccezione. Molti spettatori, comunque, non sanno che gli animali possono trascorrere anche 20 ore ogni giorno stipati in minuscole gabbie. Il cinodromo di Macau, uno dei più vecchi circuiti, non gestisce alcun programma di adozione per gli esemplari ritirati dalle corse e si pensa che circa 380 cani ogni anno subiscano l’eutanasia.

La precedente popolarità delle corse di cani in Asia si scontra con la posizione assunta dagli altri paesi nel mondo, anche quelli più legati a questa tradizione come il Regno Unito, l’Irlanda, l’Australia e gli Stati Uniti, grazie alla nuova consapevolezza del pubblico nei confronti degli abusi ai danni degli animali.

Secondo quanto dichiara la Commissione Internazionale sulle Corse (ARCI), gli introiti provenienti dalle scommesse sulle corse dei levrieri sono calate del 67% dal 2001 al 2011, mentre sempre nello stesso periodo le agevolazioni fiscali verso questa pratica hanno subito un crollo dell’80%.

Tuttavia, mentre spesso si ricusano le corse in casa propria, non sempre questo accade quando si è in vacanza in altri paesi. Per esempio, le corse dei cani sono fra le sei più quotate attività turistiche che si praticano a Vung Tau, raccomandate da turisti inglesi, spagnoli, francesi e norvegesi anche nel più importante portale dedicator ai viaggiatori, TripAdvisor.

Dave Neale, Animal Welfare Director di Animals Asia dice:

“Se chi ama davvero i cani sapesse che queste corse in Asia si concludono spesso con la morte di così tanti animali in buona salute, probabilmente smetterebbe di guardarle. Non si può più parlare di intrattenimento quando è evidente la sofferenza dietro un’apparenza di facciata ed è per questo che è così importante la nascita di un fronte comune di opposizione a tale crudeltà.”

 

 

 

 

 


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